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Sarà la co-produzione Recommended Records, che affianca quelle di Amirani, Wallace, Phonometak (a proposito l’unione, in tempi di crisi globale e crisi del supporto audio, sembra suggerire un inevitabile accorpamento di sforzi), ma un certo umore da “rock in opposition” si respira in questo “Eclypse” del quasi-trio Alberto Morelli, Paolo Cantù e Xabier Iriondo, alias Ear and Now, alla seconda pubblicazione dopo il mini-cd “Frrr” (Wallace). Se la melodia sull’harmonium di Ssshhsleeping può evocare i profili obliqui di un Lars Holmer, le successive Ai moi moi e Totenlob guardano all’arcaicità linguistica dei Mocheni del Trentino, il cui idioma, qui ripreso da una registrazione sul campo, sembra provenire da qualche area dell’Asia centrale.
Il fascino tribal-esoterico trasforma il suono di Ear and Now, che si configura in effetti come organico aperto a tanti ospiti (Gianni Mimmo, il tablista Federico Sanesi, Cristiano Calcagnile e altri), in improvvisazioni dipinte su modelli timbrici di certe musiche popolari (ad esempio turca: con piffero al posto della zurna). Approcci molto disinibiti quindi, che aprono a diversi impasti etnici totalmente ricontestualizzati in dilatazioni ambient o para-jazzistiche (su tutti Third Ear Dance chiaro omaggio ai capofila di questo genere di contaminazioni ovvero la “primordiale” Third Ear Band). Un’unica esplosione acid-jazz, quella della title-track Eclypse, ma, personalmente, continuano ad essere più apprezzate le trame cameristiche del disco, quelle che sanno guardare senza timori alla perdita di ogni orizzonte pre- e post-rock.
2009 © altremusiche.it
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