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Se lo spazio sonoro vuoto o l’idea di una prospettiva quasi geometrica, seppur costruita attorno a un affastellamento di suoni/rumori montati e rimontati, costituiva uno dei fulcri estetici di gruppi ormai totalmente votati alla costruzione digitale come i Klaxon Gueule, di cui Côté è membro, in questo “La notte fa” il batterista e manipolatore canadese assieme al suo partner Aimé Dontigny, altro manipolatore e turntablist, toglie ogni senso prospettico ai disegni sonori con una copertura di spazi realizzata attraverso ostinati e ripetitivi pattern ritmici, a volte montati in cut-up, a volte perfino programmati con un oggetto semi-vintage come una drum machine. Il risultato è un insieme di dieci brani molto processati e sintetici, nei quali può diventare anche stimolante ricercare i campioni (utilizzati previa autorizzazione) di Don Cherry, David Cronenberg, Mahavishnu Orchestra, Maurice Ravel e diversi altri. La grana complessiva comunque è molto ruvida, adatta cioè a un ascolto più emotivo, che razionale, in uno zibaldone di grooves sporcati qua e là da rumorismi attraverso cui tutto quanto può rientrare e che possono esplodere, comprimersi o interrompersi in qualsiasi momento senza che si perda la direzionalità complessiva.
2009 © altremusiche.it
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